Primavera in Baden-Württemberg e Rhein-Pfalz
di Cinzia Rita Gaza
C’è una Germania di dolci colline, vigneti, sorgenti termali, graziosi villaggi e splendide città d’arte che vale assolutamente la pena di esplorare: quella posta a sud-ovest, al confine con Svizzera e Francia. E’ un viaggio che consiglio di fare in macchina, anche se i trasporti pubblici sono eccellenti. La regione si presta a un soggiorno elettivamente termale.
Sono infatti numerosissimi e diffusi gli stabilimenti, molti dei quali in bei contesti naturali e dotati anche di vasche all’aperto. Quello che però propongo è un itinerario misto, tra cultura, natura e remise en forme.
Se prendiamo, per ipotesi, Milano come punto di partenza, servono 5 ore circa per arrivare a Freiburg im Breisgau, cittadina-gioiello alle pendici della Foresta Nera (Schwartzwald), di cui è anche il centro più importante. Un ampio viale, contornato di case eleganti, da medievali a ottocentesche (il Ring) circonda il centro pedonale. Curiosa la presenza di un
McDonald’s incastonato alla base della Martinstor, una torre a guardia dell’antica cinta muraria. Le stradine del centro sono percorse da canaletti in cui scorre l’acqua (un tempo, meno poeticamente, i liquami). Nella quiete delle viuzze, il mormorio dell’acqua è spesso l’unica colonna sonora. La piazza della cattedrale è, a dir poco, scenografica. Su tre lati è fiancheggiata da case medievali e rinascimentali, parte a graticcio, parte affrescate; il quarto lato è costituito da colline boscose, le prime propaggini della Foresta Nera. Su questo fondale verde si staglia l’altissima cattedrale gotica di Nostra Signora (Münster Unserer Lieben Frau) di arenaria rossa.
Un paio di ore d’auto e si arriva a Bad Kreuznach, adagiata tra colline e vigneti. Questo grazioso villaggio (belle case antiche sul lungofiume) presenta un’attrattiva davvero singolare. La regione è ricca di sorgenti termali saline, un toccasana per le vie respiratorie, per le affezioni reumatiche e per tutte le forme infiammatorie. A Bad Kreuzenach c’è un piccolo stabilimento termale, ma la sua vera attrattiva è il Kurpark, un grande parco dotato di un antico ma ingegnoso sistema per fare terapia inalatoria all’aperto, passeggiando. Nel parco si trovano quattro specie di muraglioni, la cui lunghezza totale supera i due chilometri, realizzati con fascine di legno sorrette da un’intelaiatura, anch’essa di legno. Un antico sistema di pompaggio, mosso dalla ruota di un mulino, pompa l’acqua termale sulla sommità dei muraglioni. Da lì l’acqua, cadendo, si frantuma in minuscole gocce sulle fascine di legno, fino a diventare un vero e proprio aerosol. Non resta che camminare e respirare.
Mainz (Magonza), vivace e ariosa, sorge alla confluenza tra il Meno e il Reno. Come molte altre in Germania, la città è stata pesantemente danneggiata dai bombardamenti alleati. Solo gli edifici più rappresentativi sono stati restaurati o ricostruiti, per cui diverse zone della città sono moderne e dotate di ampi spazi aperti. La parte antica è tuttavia pregevole. Lungo l’Augustinerstrasse si possono ammirare belle case a graticcio. Il duomo romanico di Sankt Martin presenta una possente e complessa architettura, la Marktbrunnen, sulla bella piazza del mercato, è una monumentale fontana rinascimentale. Un nobile edificio, anch’esso rinascimentale, ospita l’imperdibile museo della stampa Gutenberg. Molti edifici nobiliari, tra cui il castello del Principe Elettore, sorgono sulla riva del Reno. Da non perdere sono anche la chiesa di Sankt Stephan, le cui vetrate sono state disegnate da Chagall, e la moderna, fantasiosa Fontana del Carnevale (Fastnachtbrunnen). A Mainz è possibile imbarcarsi per brevi crociere sul Reno, fino alla romantica Rupe di Lorelei, navigando tra le ripide sponde verdi di vigneti e facendo una sosta nel bel villaggio di Bacharach.
Da Mainz è sufficiente attraversare il lungo ponte sul Reno per raggiungere Wiesbaden. La città è stata per lungo tempo risparmiata dai bombardamenti poiché gli Alleati progettavano di stabilirvi il loro quartier generale per la Germania meridionale. Per questo la cittadina termale è quasi intatta, con eleganti case Belle Époque e grandi parchi. La Kurhaus (stabilimento tremale) è un bell’edificio Jugendstil. Il casino, in pomposo stile guglielmino, rivela uno sfarzoso interno in stile eclettico. La maggiore attrattiva di Wiesbaden, tuttavia, è rappresentata dalle Kaiser Friedrich Therme, poco attraenti all’esterno ma stupefacenti all’interno. Vasche e idromassaggi vari sono racchiusi in una lussuosa e raffinatissima architettura Jugendstil riccamente ornata. Nel bagno turco, il vapore viene prodotto con un ingegnoso strumento d’epoca. Solo un’avvertenza: il costume da bagno è rigorosamente vietato per ragioni igieniche. I tedeschi vivono la nudità promiscua in modo molto rilassato. Se per qualcuna questo fosse un problema, sappia che il martedì lo stabilimento è riservato alle donne.
Sulla strada del ritorno, Heidelberg, suggestiva e antica città universitaria, merita senza dubbio una piccola deviazione. La città vecchia (Altestadt) si distende in lungo su una stretta striscia di terra compresa tra la sponda del fiume Neckar e le colline che la contornano, dominata dall’alto da un imponente e maestoso castello. Le vie bordate da antichi ed eleganti edifici sono popolate di studenti che affollano una moltitudine di vivaci locali. Bastano un paio d’ore per godere di una passeggiata che offre suggestivi colpi d’occhio.
Qualche consiglio
Clima
La primavera nella Germania meridionale è, statisticamente, non più piovosa che da noi. Quello che può fare la differenza è il vento, molto frequente e piuttosto freddo.
Viaggiare
L’auto è il mezzo più comodo e meno costoso. Per attraversare la Svizzera, la vignette per le autostrade valida un anno costa 40 franchi. Le autostrade tedesche sono gratuite e la loro rete è davvero fitta. I carburanti costano significativamente meno che in Italia.
Dormire
Conviene cercare sistemazione in una delle numerose Gasthaus (o Gasthof). Si tratta della versione tradizionale del B&B ed è un tratto caratteristico dell’ospitalità tedesca. La convenienza non è solo economica ma riguarda anche l’atmosfera calda e piacevole di questa ricettività famigliare.
Mangiare
La cucina tedesca è decisamente impegnativa. Prevalentemente carnea, piuttosto grassa. Io me la cavo così: abbondante colazione salata e dolce secondo le abitudini locali; pausa caffè (magari con una delle monumentali fette di torta che i tedeschi non si fanno mancare all’ora di merenda) e cena con piatto unico, più che sufficiente. Se dopo qualche giorno il fegato mi fa una vertenza sindacale, trovo rifugio in qualche ristorante etnico o vegetariano. In tutte le città è presente la catena Nord See, fast food di pesce, altrimenti praticamente assente nella cucina locale.
Shopping
A differenza del resto della Germania, in cui domina la birra, qui il vino la fa da padrone. Qualche bottiglia di Riesling e di Müller Thurgau può essere un eccellente souvenir. Oltre a questo, io esporto derrate alimentari. Senape molto delicata e variamente aromatizzata, mix di spezie per il vin brulé, salamini (kaminwürz e landsjeger) e altre delicatessen. Ma soprattutto faccio scorta di pane. Il pane ai cereali con i semi di zucca è delizioso. A casa lo affetto e lo metto in freezer.